Storia
Piccolo comune della Grecìa Salentina, Melpignano ha origini antichissime. La sua vetustà è testimoniata dalla presenza di menhir situati sul territorio. Incerte ed oscure sono le sue origini. Alcuni storici ritengono che sia stato fondato dai greci venuti dal Peloponneso con Enotrio Arcade; altri fanno risalire la sua origine a Melpinio, centurione romano, al quale toccarono queste terre dopo la conquista della Messapia e del Salento. Secondo altri studiosi il nome deriverebbe dal miele del favo rappresentato sull'arma civica. Dopo la dominazione romana e succeduta quella greca, Melpignano seguì usi, costumi, idioma e rito greco. Durante il Medioevo fu un importante centro bizantino. Con la venuta dei Normanni, fece parte della Contea di Lecce. Nel 1190 il Normanno re Tancredi concesse il feudo a Giambattista Lettere. Nel 1396 Raimondello Orsini del Balzo incluse il centro nel Contado di castro. Successivamente passò ai Tarantini, ai Musco, ai Ramirez de Glanos, ai Castriota, agli Acquaviva d'Aragona, ed infine, nel 1757, ai De Luca con titolo baronale. In passato ospitò moltissime famiglie di Napoletani e Baresi, che fecero di Melpignano il fulcro dello smistamento delle merci. Da sempre Melpignano ha conservato la sua individualità, la popolazione ha sempre vissuto agiatamente ed anche nelle forme dell'edilizia i melpignanesi hanno voluto imprimere un gusto cittadino. La piazza di Melpignano era il luogo scelto da tutti i mercanti forestieri per l'acquisto di prodotti agricoli. Il centro era fortificato e cinto di fossato. Lo stemma civico raffigura un albero di pino posto su un favo di miele.
Arte
L'antico splendore della fiorente cittadina cattura ancora oggi il turista che si appresta a visitare il centro di Melpignano. Il Palazzo Baronale è stato edificato nel 1636 per volere di Giorgio Castriota. Da un'iscrizione incisa sul prospetto si evince che il maniero è stato edificato sui resti di un precedente edificio. E' un'imponente costruzione a due piani. Nel piano inferiore si apre un portale inquadrato da colonne che sorreggono un balcone. Nel piano superiore spiccano decorate finestre sormontate da timpani curvi e triangolari. All'interno è possibile ammirare un bellissimo giardino ricco di elementi scultorei e varie decorazioni.
Piazza San Giorgio è considerata una delle più belle e suggestive piazze presenti in Terra d'Otranto. E' racchiusa da un susseguirsi di portici che in passato venivano utilizzati dai commercianti provenienti da varie regioni. Furono costruiti verso la fine del 500 e sono stati vistosamente rimaneggiati nel corso del '600 e '700. In questa stupenda piazza è collocata la Chiesa Matrice, la cui struttura originaria risale al 1440. Tra il 1793 ed il 1794 fu ricostruita. Della costruzione originaria resta il portale cinquecentesco sormontato dall'altorilievo di San Giorgio che uccide il drago. Ai lati del fastigio mistilineo sono collocate le statue dei Santi Pietro e Paolo. All'interno della chiesa sono visibili affreschi raffiguranti San Giorgio, San Leonardo ed alcuni angeli Musicanti. Sempre in Piazza San Giorgio si trova il frantoio ipogeo, interamente scavati nel banco calcarenitico. Risale al XVII secolo ed il suo stato di conservazione è discreto.
Fuori dal centro abitato è possibile ammirare la Chiesa del Carmine, considerata un vero scrigno d'arte. E' sicuramente uno degli edifici artisticamente più belli ed importanti. La facciata, divisa in due ordini, è molto sfarzosa: nell'ordine inferiore spicca un portale riccamente decorato, affiancato da quattro colonne e sovrastato da una statua della Madonna con il bambino, ai lati due imponenti nicchie ospitano figure figure intere dei Santi; al centro del secondo ordine è collocato un ampio finestrone. L'interno, spazioso e luminoso, è costituito da una sola navata che ospita tre Cappelle per lato. Nel 1573 la Chiesa fu assegnata agli Agostiniani. La facciata fu ricostruita nel 1656 dal maestro Francesco Manuli su progetto del grande Giuseppe Zimbalo. Adiacente alla Chiesa c'è l'ex Convento degli Agostiniani che mostra un interessante Chiostro. Ai margini del centro storico è collocata la Chiesa di santa Maria Maddalena. Fu ricostruita nel 1661 su di una preesistente chiesetta. Dalle linee molto sobrie, non presenta particolari decorazioni.
Nel territorio di Melpignano sono disseminate moltissime Cappelle, quasi a testimoniare il particolare attaccamento della popolazione alla fede cristiana. Affiancata alla Parrocchiale di San Giorgio risulta la Cappella dell'Assunta. Presenta un'elegante facciata arricchita da un interessante portale del 1678. Nel centro storico, attigua a palazzo Veris, c'è la Cappelletta di San Michele Arcangelo (1741); poco distante c'è la Cappella della Madonna di Costantinopoli, eretta nella seconda metà del XVI secolo. La facciata ha un particolare gusto rinascimentale. Interessante è la Cappella di San Pietro d'Alcantara (o Madonna del Rosario), costruita nel 1693 per volere della famiglia Maggio. E' di modesta fattura ma presenta un prospetto molto armonioso. In Via Maiorano (oggi Via Castello) si può vedere un altro frantoio ipogeo interamente scavato nella roccia. Percorrendo le vie del centro si possono ammirare antichi Palazzi quali Palazzo Veris (XVII secolo), Palazzo Maggio (XVII secolo), Palazzo notar Zullino (1548), Palazzo Dimitri (1766). Un cultore dell'arte antica che si appresta a visitare il caratteristico, centro storico, rimane colpito dalle "Case a corte" perfettamente conservate.
Nel feudo di Melpignano, inoltre, sono ubicate cinque masserie: Schiatta, S. Aloia, Padulano, San Rocco Grande, Scineo.